La realtà aumentata applicata al mondo dell’advertising

19 Giu

Nel corso degli ultimi anni alcuni settori si sono ritrovati invischiati in un processo di sviluppo accelerato, molto spesso non previsto. In particolare, ce n’è uno che ha beneficiato del lockdown e dell’arrivo del 5G per affermarsi come una nuova strategia di marketing digitale. Stiamo parlando della Agumented Reality -sviluppata in ambito social da Snapchat prima e da Instagram poi.

Già dal 2019 queste aziende hanno lanciato Spark Studio (Meta) e Lens Studio (Snapchat) – piattaforme gratuite e facili da utilizzare – per permettere a chiunque di creare filtri in realtà aumentata da utilizzare attraverso i social network. Da quel momento in poi, è avvenuta una crescita incessante nell’utilizzo della realtà aumentata da parte dei brand, come un mezzo per distinguersi dagli altri e per definire il proprio posizionamento. Facciamo però un passo indietro.

Di cosa parliamo quando parliamo di AR.

La realtà aumentata (Agumented Reality o in breve AR) è una tecnologia capace di unire caratteristiche della realtà virtuale e elementi della realtà fisica. L’obiettivo del suo utilizzo è arrivare a una conoscenza più profonda di un prodotto o di un servizio attraverso esperienze coinvolgenti e personalizzate, persino capaci di emozionare tramite il potenziamento del contesto reale con elementi visivi e sonori.

Insieme alla realtà virtuale (VR) e la realtà mista (MR) fa parte della categoria chiamata Extedend Reality (XR). Allo stato attuale delle cose, l’AR può essere fruibile soltanto indossando un visore, degli occhiali, utilizzando uno smartphone oppure tramite uno schermo di computer. Ciò non toglie che la sua presenza tra le strategie digitali stia diventando ormai sempre più essenziale: tramite l’AR qualsiasi brand può permettere di offrire all’utente finale un’esperienza online diversa dai competitor e molto più attraente.

AR nei social network

Se inserita nella propria strategia digitale, la realtà aumentata è in grado di coinvolgere il pubblico e di permettere al brand di stabilire il proprio posizionamento nei confronti delle generazioni più giovani. Queste, infatti, potrebbero non essere mai entrate in contatto con quel determinato brand se, per esempio, questo viene da una forte programmazione tv e zero social.

Nell’ambito dei social media, i filtri sono l’espressione della realtà aumentata. Si tratta di una funzionalità che è nativa nelle varie applicazioni: aprendo la fotocamera tramite l’app, sono disponibili già vari effetti divertenti e immersivi. Il risultato è – nella maggior parte dei casi – un’esperienza coinvolgente che si imprime nella memoria delle persone, emozionate e perciò più facilmente disposte a ricordare l’esperienza.

Vantaggi dell’utilizzo dei filtri sui social

È stato provato da diversi studi che campagne pubblicitarie generate con realtà aumentata coinvolgono di più rispetto al formato video. La visualizzazione di un video, infatti, presuppone che lo spettatore stia immobile e lo subisca passivamente. Un filtro AR, invece, richiede all’utente di interagire con l’oggetto e con l’ambiente circostante, chiedendo uno sforzo che si tramuta poi in divertimento.

Questo permette a 70 persone su 100 di ricordare molto più facilmente quel determinato contenuto (e di conseguenza quel brand/prodotto/servizio) rispetto agli altri. L’emotività che nasce dall’interazione fisica con la virtualità genera un legame molto più forte tra consumatore e brand: da qui l’incremento di brand awareness attraverso il traffico organico di un pubblico perfettamente in target. E, ciliegina sulla torta, è possibile anche la sponsorizzazione per espandere il sales funnel.

In breve, utilizzare la realtà aumentata sui social network può portare al raggiungimento di obiettivi di brand awareness, lead generation, coinvolgimento immersivo di utenti profilati e all’aumento di conversioni sul sito.

Utilizzi creativi della realtà aumentata sui social network

Moltissimi brand hanno pensato di lanciare i nuovi prodotti tramite la realtà aumentata, rendendoli fruibili innanzitutto ai propri followers sulle app. Perseguendo una strategia di brand awareness, infatti, mettere a disposizione un filtro AR in grado di offrire un’esperienza immersiva, può generare degli user generated content che amplificano il contenuto, rendendolo potenzialmente virale. Ogni utilizzo del filtro, infatti, è un salvataggio dello stesso all’interno della fotocamera dell’account. È il momento di vedere alcuni esempi creativi.

Dior e le sneakers B27

Provare un paio di scarpe nuove senza muoversi da casa. Dior ha stupito tutti lanciando il suo filtro in collaborazione con Snapchat nel periodo del lockdown, quando nessuno poteva fare shopping se non online. Ecco allora che tramite il telefonino si possono visualizzare e indossare varie versioni della nuova scarpa, acquistabile anche tramite lo shop integrato.

Il lavoro di Dior con l’AR va avanti anche su Instagram: numerosi sono i filtri presenti sulla piattaforma Meta, tra cui l’immersione totale in uno dei suoi magazzini.

Ford lancia la Mustang Mach-E

Nell’ambito dell’automotive, Ford in occasione del lancio della versione elettrica della sua celebre Mustang ha deciso di investire in una campagna pubblicitaria “Expert in 0-60”. Tramite alcuni filtri AR su Instagram, gli utenti si sono ritrovati letteralmente seduti nella nuova macchina, visualizzandone gli interni. Hanno avuto persino la possibilità di visualizzare la Mustang Mach-E già all’interno del proprio garage. In più, è stato lanciato un Podcast nel quale i creatori della vettura hanno spiegato plus e aspetti vari, accompagnati dall’utilizzo dei filtri attraverso cui avere un primo assaggio di tutte le caratteristiche nuove. L’innovazione del mezzo automobilistico incontra l’innovazione del mezzo tecnologico.

National Geograpich sbarca per prima su Marte

 

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Siamo abituati a viaggiare in posti lontani con le riviste di National Geographic: da qualche tempo si può fare anche tramite il loro account Instagram. Tra i vari filtri disponibili, infatti, ce n’è uno che ci permette di atterrare su Marte insieme a Perseverance, il rover della NASA, e di “camminare” sul suolo marziano. L’idea è nata proprio in collaborazione con scienziati e ingegneri della Nasa, che hanno fornito numerose informazioni visualizzabili anche dagli utenti. Altri viaggi particolari che possiamo fare tramite l’AR di NatGeo sono nel futuro e nel passato, visitando la Terra nel 2070 oppure di visualizzare alcune specie di dinosauri.

Burger King e la Casa di Carta


Cosa centrano la famosissima catena di fast food e l’altrettanta celebre serie tv spagnola? Nella campagna pubblicitaria Whopper Heist – questa volta outdoor – Burger King si è ispirata alle azioni dei protagonisti della serie e ha invitato le persone che passavano davanti ai loro totem a rubare letteralmente il panino, facendolo comparire sul proprio smartphone. Tutti i burger rubati, ovviamente, potevano essere acquistati e poi consumati in ogni store.

Settori nell’ambito social media che utilizzano i filtri:

Automotive: per virtual showroom e lancio di nuove auto.

Music: per la promozione dei nuovi singoli, oppure con brevi video lip-sync.

Beauty: per virtual try-on e per digital make up.

Luxury: per il lancio prodotti e per il virtual try-on.

Prodotti di consumo: promozione attraverso giochi AR finalizzati all’engagement o il rilascio di codici sconto.

TV: per la promozione di film e serie tv.